Stasi venosa

La stasi venosa è l’alterazione, che coinvolge prevalentemente gli arti inferiori, del ritorno dalla periferia al cuore ed ai polmoni, del sangue carico di anidride carbonica: si caratterizza con un’iniziale sensazione di stanchezza e pesantezza delle gambe, cui può seguire la formazione di edemi, con gonfiore localizzato prevalentemente alle caviglie.

Una eventuale successiva comparsa di varicosità, sarà indice di uno sfiancamento delle pareti venose, che diviene particolarmente evidente a livello dei vasi superficiali in prossimità delle valvole semilunari, presenti ad intervalli regolari lungo il percorso delle vene per impedire il reflusso del sangue. In situazioni patologiche, questi punti rappresentano centri preferenziali di stasi: qui la pressione del sangue stagnante ha il sopravvento sulle tonache venose, più sottili e meno resistenti di quelle arteriose e di conseguenza, aumenta il calibro della vena, che si allunga formando caratteristiche ed tortuosità antiestetiche.

Le varici, con il loro decorso cronico, evidenziano un locale danno trofico che lede non solo i tronchi venosi e le loro valvole, ma interessa anche i vicini vasi linfatici: la progressione lenta ma continua di questo quadro può essere soggetta a complicazioni ulteriori, quali il pericolo della formazione di trombi o la comparsa di ulcere locali.

Una corretta impostazione di vita, con precise regole igieniche, può prevenire o contenere il danno meccanico alle pareti venose: innanzitutto occorre evitare un’eccessiva sedentarietà, abituandosi a compiere quotidianamente una passeggiata. Il leggero esercizio muscolare derivante dal camminare, favorisce la circolazione sanguigna e di conseguenza la spinta di ritorno del sangue venoso verso il cuore. Per alleviare il senso di pesantezza è utile riposare mantenendo gli arti leggermente sollevati per favorire la circolazione sanguigna.

Un medico specialista angiologo potrà effettuare una corretta valutazione della situazione ed eventualmente prescrivere la terapia adatta che può prevedere anche il linfodrenaggio metodo Dr. Vodder.