Rachide cervicale

Il rachide cervicale è costituito da sette vertebre che costituiscono l’asse di sostegno del collo; vista frontalmente la colonna cervicale è rettilinea, mentre vista di lato forma una curva fisiologica a convessità anteriore detta lordosi cervicale che permette l’assorbimento delle sollecitazioni prodotte dalla deambulazione o da salti.

La curvatura lordotica del rachide cervicale si forma nell’arco del primo anno di vita e varia in relazione alle modificazioni delle altre curve rachidee ed in genere si fa più marcata nelle persone anziane.

La colonna cervicale è avvolta da legamenti forti, che tengono assieme i singoli segmenti vertebrali, ed è circondata da un apparato muscolare che sostiene e muove in coordinazione ed armonia la colonna e la testa, fungendo anche da leva per alcuni movimenti delle spalle e delle braccia.

La cervicalgia

All’origine del dolore, nella maggior parte dei casi, siamo di fronte ad un’alterazione non grave, che interessa le strutture meccaniche situate nella regione delle prime vertebre della colonna: si tratta dei muscoli, dei legamenti, dei dischi intervertebrali e delle articolazioni posteriori che garantiscono il movimento.

Spesso è sufficiente, infatti, un brusco o prolungato sforzo non adeguato, o una postura non corretta a creare una lesione di queste strutture; uno stress meccanico esagerato o non corretto, rispetto a quello che queste strutture possono sopportare, provoca dolore.

Spesso una causa subdola è lo stress che, provocando una contrattura della muscolatura, favorisce l’insorgenza di micro-lesioni dolenti.

Altra causa possibile è rappresentata dall’Artrosi cervicale, una patologia degenerativa del rachide cervicale in cui la produzione di ossificazione e osteofiti può causare una diminuzione del diametro dei forami vertebrali, predisponendo con ciò ad un eventuale sindrome compressiva o anche ad un’irritazione nervosa; la causa scatenante è la progressiva e lenta erosione della cartilagine che ricopre le articolazioni sotto carico con insorgenza di sintomi e segni quali cefalea, dolore generalizzato, vertigini.

Il torcicollo

Il termine torcicollo indica comunemente una condizione estremamente fastidiosa e dolorosa che limita fortemente i normali movimenti del capo; tale condizione è provocata dalla contrattura dei muscoli laterali del collo.

I fattori predisponenti il torcicollo possono essere diversi: la contrattura può essere provocata da un raffreddamento dei tessuti muscolari (il tipico “colpo d’aria”); in alcuni casi all’origine della condizione di torcicollo può esserci un processo infiammatorio; talvolta invece può esserci un processo di tipo patologico come per esempio un’ernia del disco a livello cervicale oppure, molto spesso, il sovraccarico dell’articolazione provocato da una posizione non corretta mantenuta per un periodo di tempo eccessivo.

Nella sua fase acuta, la contrattura dei fasci muscolari può essere molto intensa e il dolore può irradiarsi in altre parti del corpo come le spalle, le braccia e, nei casi più seri, anche alle dita delle mani.

Il torcicollo acquisito, può essere dovuto a problemi di natura muscolare (infiammazioni dello sternocleidomastoideo), osteoarticolare (artriti, artrosi, tubercolosi), cicatriziale (in seguito a gravi ustioni del collo), oculare (astigmatismo), neurologica (paralisi spastica oppure ostetrica o poliomielitica dello sternocleidomastoideo) o patologie neoplastiche o traumatiche. In alcuni casi il torcicollo acquisito tende a cronicizzare, ripresentandosi in seguito a colpi di freddo, infezioni, sforzi muscolari o vizi posturali durante il sonno.

Il colpo di frusta

Il trauma distorsivo del rachide cervicale definito anche “colpo di frusta ” o “cervicalgia da contraccolpo” è una patologia traumatica della zona cervicale del rachide, provocata meccanicamente da un’ iperestensione del collo, seguita da un‘iperflessione compressiva, associata o meno ad un movimento di inclinazione laterale e/o di rotazione.

L’entità della lesione è direttamente proporzionale all’intensità e alla violenza dell’impatto, che insieme ai sintomi e all’esame obiettivo, costituisce la base per una corretta valutazione.

Nei colpi di frusta meno gravi si hanno soltanto lesioni muscolari e ligamentose con un coinvolgimento marginale delle strutture articolari e tuttavia questi traumi non vanno sottovalutati poiché le loro conseguenze negative si possono manifestare anche nei giorni seguenti con la comparsa della classica “contrattura muscolare da riflesso protettivo”. Si tratta essenzialmente di un meccanismo di difesa che il nostro corpo adotta contraendo la muscolatura cervico nucale; in questo modo vengono impediti tutti quei movimenti in grado di peggiorare la situazione ed i processi di riparazione cellulare possono procedere senza intoppi.

Il risultato di tutti questi effetti si traduce in una sintomatologia caratterizzata da dolore cervicale, ronzii alle orecchie, rigidità del collo, cefalee e limitazioni nei movimenti.

Se i traumi di natura muscolare, ossea e ligamentosa sono piuttosto frequenti altrettanto non si può dire per quelli a carico delle strutture nervose. Tuttavia mano a mano che l’entità del trauma aumenta le lesioni possono interessare anche il disco intervertebrale e le strutture adiacenti con la comparsa di sintomi come parestesie (formicolii), brachialgie e sciatalgie.

Nei casi più gravi si possono manifestare anche alterazioni della colonna, dell’equilibrio fisiologico del bacino e addirittura dell’articolazione temporo-mandibolare.

Il comportamento terapeutico sarà logicamente differente in relazione alle diverse entità clinico-sintomatologiche, agli accertamenti strumentali ed all’evoluzione delle varie sindromi. Utile nella prima fase riabilitativa la chinesi attiva e passiva e la massoterapia.

La sindrome cervico-brachiale

La sindrome cervico brachiale si evidenzia con un interessamento delle radici nervose, provocando dolore alla nuca e al braccio, fino a giungere alla mano.

La cervico-occipitalgia

La cervico-occipitalgia è una condizione dolorosa che origina alla nuca e la cui causa è sovente un’eccessiva tensione nervosa, che può affliggere chi guida ad alta velocità, oppure chi si mette al volante tenendo il collo e la testa troppo in avanti rispetto al busto. Tutto ciò provoca un irrigidimento dei muscoli occipitali, che bloccano il movimento delle articolazioni cervicali. Viene così irritato e infiammato il nervo suboccipitale che ci segnala il dolore.

Discopatia cervicale

E’ un’alterazione del disco intervertebrale (una sorta di “cuscinetto ammortizzante e distorcente” posto tra due corpi vertebrali) tale da determinare una modificazione nei rapporti tra le vertebre, e di conseguenza un danno od un’irritazione delle strutture nervose e vascolari che con queste hanno stretti rapporti (danno delle radici nervose entro il canale di coniugazione o meno frequentemente compressione del midollo spinale).

Si può verificare un’erniazione discale acuta (ad esempio come conseguenza di un trauma distorsivo o “colpo di frusta cervicale”), o più frequentemente una discopatia degenerativa: tra le cause ricordiamo l’invecchiamento delle strutture discali, gli stress meccanici (posture viziate e prolungate), gli stati di tensione emotiva protratti.

E’ un dolore profondo e scarsamente localizzato, spesso descritto come urente e gravativo che frequentemente è avvertito sia in sede prossimale (dolore al collo e talora diminuzione della mobilità dello stesso), che in sede distale (dolore e/o parestesie-formicolio e/o sensazione di intorpidimento del braccio e della mano che seguono una localizzazione topografica diversa a seconda del nervo interessato).

Radicolopatia

E’ dovuta all’interessamento di una o più radici spinali da parte della stenosi; il paziente avverte una serie di alterate sensazioni in corrispondenza della regione cutanea innervata dalla relativa radice offesa con la conseguente insorgenza di parestesie, sensazione di arto addormentato, minor sensibilità agli stimoli meccanici cutanei (come la sensibilità tattile) sino a configurarsi una vera e propria estensione del dolore a partenza dal rachide cervicale, definita cervicobrachialgia. Ad esempio, la sensazione parestesia (cioè di formicolio) avvertita in corrispondenza del II° e III° dito della mano sinistra, sono verosimilmente indice di interessamento della radice di C7 a sinistra, secondo una distribuzione dermatomerica ben precisa.