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Stretching muscolare

Stretching è un termine della lingua inglese (che significa allungamento, stiramento) usato nella pratica sportiva e terapeutica per indicare un insieme di esercizi finalizzati al miglioramento muscolare.

Gli esercizi di stretching coinvolgono muscoli, tendini, ossa e articolazioni ed in gran parte consistono in movimenti di allungamento muscolare.

La capacità di contrarsi, propria dei muscoli, è direttamente proporzionale alla loro capacità di allungarsi, in altre parole più un muscolo è capace d’allungarsi più è capace di contrarsi, più è capace di contrarsi, più è capace di sviluppare forza.

I muscoli compiono la loro azione principalmente in due modi opposti: contraendosi e rilassandosi. Un muscolo adeguatamente stimolato si contrae ed appena viene interrotta la stimolazione, si rilascia.

In relazione alla loro funzione quasi tutti i muscoli hanno una controparte complementare, detto antagonista: estensori e flessori – adduttori e abduttori – intra-rotatori ed extra-rotatori. Quando un flessore (ad esempio il bicipite brachiale) si contrae, il corrispondente estensore (il tricipite brachiale) si rilascia, e viceversa. Alla contrazione di un muscolo agonista, per effetto del fenomeno dell’innervazione reciproca, corrisponderà un rilasciamento del suo antagonista e viceversa.

Quando un muscolo raggiunge in un tempo troppo ridotto il massimo allungamento, reagisce con un meccanismo di difesa detto riflesso miotatico, che consiste in una contrazione muscolare non volontaria attuata al fine di proteggere il tessuto muscolare e connettivo da eventuali danni. Tanto più veloce sarà l’allungamento, tanto più intensa sarà la risposta del riflesso miotatico; per questo ogni movimento di allungamento dovrà essere consapevole, lento e controllato.

Lo Stretching può essere passivo oppure attivo. Lo stretching passivo consiste nell’assumere e mantenere una posizione rilassando il muscolo interessato per un certo tempo, mediante il supporto di un Terapista, senza quindi la contrazione dei muscoli agonisti. Lo stretching attivo consiste nell’assumere e mantenere una posizione, rilassando il muscolo interessato, autonomamente per un tempo di alcuni secondi.

In generale lo stretching riduce la tensione muscolare, migliora la coordinazione e la propriocezione (cioè la presa di coscienza del proprio corpo), previene traumi muscolari e tendinei, e migliora l’escursione articolare, tuttavia, l’allenamento a mantenere un allungamento per lunghi periodi genera una assuefazione del fuso del muscolo, riducendo il segnale che genera il riflesso dell’allungamento. Riducendo la soglia del riflesso miotatico vi è il rischio, pur remoto, di favorire certi tipi di traumi, specialmente se si effettua lo stretching prima di una gara, dunque è ragionevole suggerire una moderazione nelle attività di allungamento, ed un controllo del programma di allenamento da parte di personale qualificato.

N.B. Tutte le indicazioni e le notizie fornite, hanno unicamente valore divulgativo e non costituiscono in alcun modo né indicazioni diagnostiche né prescrizione di cura, competenza esclusiva del personale medico.