Massaggio sportivo

Affidarsi al massaggio sportivo è utile sia per preparare alla competizione sportiva, migliorando la propria reattività tonica alla richiesta di sforzo, sia per eliminare le scorie metaboliche dopo lo sforzo intenso, che per accelerare lo smaltimento della fatica evitando la comparsa di indolenzimento muscolare.

Il massaggio sportivo è finalizzato quindi alla:

  • Riduzione della tensione muscolare, cioè diminuzione dei livelli plasmatici di cortisolo (ormone prodotto dal surrene in risposta all’ormone ipofisario ACTH definito “ormone dello stress” perché aumenta in condizioni di stress psico-fisico severo) e di serotonina (sostanza coinvolta in alcuni processi nervosi), con conseguente riduzione dell’ansia e miglioramento dell’umore, per effetto dell’aumento delle endorfine circolanti che inibiscono la sensazione dolorifica;
  • Riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa;
  • Stimolazione della microcircolazione locale.

Agisce inoltre con:

  • Effetto drenante, dovuto all’accelerata rimozione dell’acido lattico e delle scorie metaboliche prodotte durante l’attività sportiva;
  • Effetto decongestionante e rilassante sui tessuti per una più veloce guarigione dalle contratture muscolari (contrazione involontaria, insistente e dolorosa di uno o più muscoli scheletrici; il muscolo coinvolto si presenta rigido e l’ipertonia delle fibre muscolari è apprezzabile al tatto);

La metodica del massaggio deve essere semplice, non deve affaticare l’atleta e deve includere un minimo di varianti.

Anche le articolazioni soggette a maggior carico necessitano di un massaggio accurato: si procede per ogni articolazione con frizioni mobilizzanti i legamenti e le inserzioni muscolari, per terminare con stiramenti e mobilizzazioni al fine di ottenere la massima escursione articolare, soprattutto se vi sono vecchie lesioni.

Il massaggio, tuttavia, non sostituisce gli esercizi di riscaldamento che hanno una funzione antinfortunistica: più i muscoli sono “riscaldati” minore è la probabilità di traumi e maggiori sono le possibilità di una buona prestazione nelle gare.

La durata del trattamento dipende dal tipo di sport e dalle esigenze dell’atleta che può aver bisogno di un massaggio completo o localizzato alle aree muscolari che hanno sopportato il maggior carico.

Indicativamente non deve affaticare il soggetto. Si devono usare manovre che favoriscono il deflusso, decongestionano e rilassano e, se l’atleta è molto stanco, il massaggio di recupero deve essere leggero e di breve durata, riservando il trattamento principalmente alla schiena ed alle zone paravertebrali.

La tempistica varia in funzione delle fasi di gara:

  • Pre-gara: in preparazione dello sforzo fisico, il massaggio deve ottenere un effetto di stimolazione superficiale per preparare all’azione muscolare; deve essere breve, con utilizzo di manovre leggere quali sfioramenti, percussioni e battiture, eseguite con un ritmo rapido per stimolare la circolazione superficiale, evitando di rilassare i muscoli.
  • Infra-gara: utile in presenza di eccesso di cataboliti o di acidosi; si effettua allo scopo di favorirne l’eliminazione attraverso manovre drenati quali impastamento, scuotimento e rotolamento che favoriscano la circolazione sanguigna e linfatica.
  • Post-gara: l’obiettivo è quello di eliminare l’affaticamento accumulato e ricondurre l’apparato muscolare e le articolazioni ad una condizione di normalità fisiologica. Le manovre saranno quindi lente e profonde: sfioramento profondo, frizione, impastamento, stiramento, scuotimento, rotolamento e torsione.