Drenaggio Linfatico Manuale “Metodo originale Dr. Emil Vodder” Linfodrenaggio – Bendaggio compressivo

Il Drenaggio Linfatico Manuale o Linfodrenaggio, stimola l’attività del sistema linfatico-immunitario di protezione dell’organismo, favorisce l’eliminazione meccanica dai tessuti dei liquidi ristagnanti, svolgendo un’azione drenante utile anche nel trattamento degli edemi, agisce sulla conduzione del dolore sviluppando un effetto antalgico, ha effetti positivi sul sistema neurovegetativo, in particolare sul sistema parasimpatico, riequilibrando il benessere generale della persona.

La tecnica del massaggio, per essere efficace, deve essere eseguita correttamente rispettando la direzione di flusso della linfa verso le stazioni linfonodali e, tenuto conto delle caratteristiche del sistema circolatorio linfatico, modulando la pressione delle varie manovre, adeguandola al tessuto del ricevente; più è lasso il tessuto, più leggero dovrà essere il massaggio.

Nell’applicazione di questo tipo di massaggio è importante rispettare alcuni principi:

  •  Le zone prossimali, rispetto alle stazioni linfonodali, devono essere trattate e svuotate prima di quelle distali, per far posto ai liquidi che fluiranno successivamente;
  •  Non si deve formare alcun arrossamento sulla pelle;
  •  Il massaggio non deve provocare dolore.

I tempi di trattamento dipendono dalla diffusione e dall’entità dell’edema e dalla reazione al trattamento da parte del ricevente.

Il massaggio linfodrenante ha innumerevoli effetti benefici:

  • Effetto immunitario: in campo immunologico trova applicazione in tutti i casi in cui si voglia migliorare l’immunità locale quali acne, ferite chirurgiche od accidentali, facilità alla colonizzazione batterica o virale delle prime vie respiratorie (tonsilliti, sinusiti, faringiti ripetute), estrazioni dentarie in cui si sviluppa un effetto antinfettivo, cicatrizzante ed antiedematoso. Non va mai applicato in presenza di infezione poiché se ne favorirebbe la diffusione.
  • Effetto antiedematoso: ottimi risultati si ottengono sugli edemi linfatici “idiopatici”, cioè di cui non si conosce la causa di insorgenza (per i quali sarà comunque utile una diminuzione di assunzione quotidiana di sodio), sugli edemi del periodo premestruale e durante le gravidanze, sulle stasi residuate da interventi di safenectomia o sclerosanti alle varici, sugli edemi perimalleolari che spesso compaiono a causa della prolungata stazione eretta o con il caldo, sugli edemi alle mani ed al viso.
  • Effetto cicatrizzante: grazie all’accelerazione della corrente di flusso linfatico, si favorisce il drenaggio della linfa ristagnante e, con essa, delle sostanze ad azione irritante che impediscono la detersione della ferita mentre, con l’arrivo di linfa “fresca”, giungono nella parte lesa anche principi nutritivi con azione plastica e ricostruttiva del tessuto. Si utilizza in caso di piaghe da decubito, ustioni (a monte della zona interessata ed intorno alla sede della lesione), in caso di tendenza alla formazione di cheloidi cicatriziali dopo interventi chirurgici, nel trattamento di ferite in persone affette da diabete od in terapia con farmaci che svolgano un’azione ritardante sulla cicatrizzazione.
  • Microcircolazione: migliora la motilità intrinseca dei vasi, agendo sull’efficacia dello svuotamento del linfangione (il tratto di vaso linfatico compreso fra due valvole contigue), e sulla ripresa della ritmicità delle contrazioni della sua muscolatura liscia. Liberando i tessuti dal liquido interstiziale in eccesso, si ottiene una migliore ossigenazione cellulare ed un’accelerazione dei processi di filtrazione-assorbimento a livello capillare sanguigno. Tutto questo si traduce anche in un miglioramento del tono e dell’aspetto generale cutaneo.
  • Effetto rigenerante: soprattutto in campo geriatrico, determina un miglioramento della nutrizione e della respirazione cutanee, promuovendo un lento ma visibile miglioramento dell’aspetto del ricevente; la pelle perde il colorito grigio-giallastro e si fa più rosea ed elastica. Anche nel caso di interventi di dermoabrasione, grazie al miglioramento della nutrizione dei tessuti, si otterrà un più rapido riassetto cutaneo.
  • Azione antalgica e rilassante: all’effetto antalgico, che si esplica soprattutto sulle contratture muscolari, sugli strappi e sulle distorsioni, si associa anche l’effetto antiedematoso. I movimenti, così lenti e ritmati, producono un effetto sedativo e rilassante, favorendo in molti casi il sonno fisiologico in soggetti stressati o particolarmente affaticati.

La Massoterapia Linfodrenante metodo Dr. Vodder risulta particolarmente utile nel trattamento del linfedema sia di tipo congenito, dovuto ad un’insufficiente presenza di vasi linfatici o di linfonodi, che secondario, cioè espressione o complicanza di intervento chirurgico, danneggiamento dei vasi linfatici, asportazione o ablazione radioterapica di una stazione linfonodale.

In questi casi la Terapia Decongestiva Complessa (TDC), durante il trattamento di attacco, prevede che al Drenaggio Linfatico Manuale (DLM) vengano associati Esercizi Isometrici (EI) e Bendaggio Multistrato Compressivo (BMC) e, nella fase di mantenimento, l’uso di un Tutore di contenzione.

Controindicazioni al trattamento sono: infezioni in fase acuta, tubercolosi, rimi mesi di gravidanza. Da evitare inoltre in caso di emorragie in atto, compresa la mestruazione.

Il metodo è tutelato e diffuso da A.I.D.M.O.V., Associazione Internazionale del Drenaggio linfatico Manuale “Originalmethode dr. Vodder” associazione fondata dal Dr. Vodder stesso nel 1982 a Losanna.

La nostra formazione è avvenuta partecipando ai corsi organizzati da A.I.D.M.O.V., coordinati dalla Dr.ssa Denisa Giardini, Presidente della sezione italiana dell’associazione, e riconosciuti dal Ministero della Salute nell’ambito della ECM Educazione Continua in Medicina.

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